A. Iannone, T. Perillo, C. Monte, M. P. Carrieri, C. Zanella, M. Loiotine, E. Pentassuglia, M. Servedio, R.Messina, M.Megna, V. Lavermicocca
SLP, Sapienza Università di Roma, Libero professionista presso Centro Armonica; MD, UOC Pediatria a indirizzo
Oncoematologico, Policlinico di Bari; SLP, Libero professionista, Cooperativa sociale Zip. h; SLP, Libero professionista; SLP, Dipartimento di Biomedicina Traslazionale e Neuroscienze DiBraiN, UOC Medicina Fisica e Riabilitativa e USU, Policlinico di Bari; Data entry, UOC Pediatria a indirizzo Oncoematologico, Policlinico di Bari; MD, Università degli studi di Bari “Aldo Moro”, UOC Pediatria a indirizzo Oncoematologico, Policlinico di Bari; MD, PhD, UOC Neurochirurgia universitaria, Policlinico di Bari; 10MD, PhD, Dipartimento di Biomedicina Traslazionale e Neuroscienze DiBraiN, UOC Medicina Fisica e Riabilitativa e USU, Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”; SLP, PhD, Dipartimento di Biomedicina Traslazionale e Neuroscienze DiBraiN, UOC Medicina Fisica e Riabilitativa e USU, Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”;
Roma; Bari; Bitonto, Bari; Giovinazzo, Bari;

I tumori cerebrali pediatrici possono associarsi a deficit delle funzioni cognitive. La letteratura riporta dati su deficit mnesico-attentivi; poco è noto sulle difficoltà linguistiche.
Il logopedista si pone l’obiettivo di identificare precocemente e trattare tali disturbi.
Nel presente studio sono state valutate le funzioni linguistiche di 70 bambini (età media 9.5) affetti da tumori cerebrali, all’esordio di malattia e dopo l’exeresi tumorale, seguiti presso l’Oncoematologia Pediatrica del Policlinico di Bari.
L’assessment prevedeva prove standardizzate su produzione e comprensione lessicale e morfo-sintattica, fluenza fonemica e semantica.
Nel 14,28% del campione erano presenti disturbi motori oroverbali all’esordio, nel 10% disturbi linguistico-cognitivi.
La fossa cranica posteriore è la sede più rappresentata e comporta, rispetto alle altre sedi, maggiore compromissione di produzione lessicale e morfosintattica.
Dal confronto dei risultati pre-postchirurgici, si è ottenuto un p-value>0,05, indice di una permanenza dei deficit anche dopo la chirurgia. Si sono osservate alterazioni della fluenza verbale, comprensione lessicale e morfosintattica.
Data la persistenza dei deficit, è opportuno che il logopedista esegua una precoce presa in carico, contribuendo al recupero di tale sintomatologia, registrando eventuali sequele tardive.
Il Logopedista si fa altresì carico della gestione di compromissioni fono-articolatorie e deglutitorie che possono affiancare le turbe linguistico-cognitive.
Questo studio avvalora la necessità della presenza del Logopedista nell’équipe di Neuroncologia Pediatrica sin dalla fase preoperatoria (qualora possibile), durante la quale si instaura un rapporto fiduciario con il bambino fondamentale per la successiva presa in carico.